lunedì 3 giugno 2013

ROMA: INCONTRO NAZIONALE COORDINAMENTO OO.SS. - RAI

ESODI FORZATI: SCAMBIO O RICATTO?
 
(a seguire il Comunicato della Segreteria Nazionale SLC-CGIL pubblicato il 3 giugno)
Nell’incontro di oggi svoltosi a Roma in Unione Industriale tra RAI e OO.SS. Nazionali in presenza del Coordinamento Nazionale, l’Azienda dichiara che sta lavorando piano industriale 2013/2015 con ambizioni di sviluppo. Sfortunatamente il processo di crisi economico del Paese sta creando seri problemi negli investimenti pubblicitari, che risulta in consistente flessione e si sta perpetuando previsionalmente anche per tutto il 2013.
Nota questa premessa, non ci si può esimere dal constatare che l’Azienda abbia fatto seriamente ben poco per trovare soluzioni strutturali atti a invertire la rotta e non solo dal punto di vista degli investimenti pubblicitari. Basterebbe ricordare lo studio sul bilancio della RAI commissionato dalla SLC-CGIL a Cusani nel 2008 nel quale si diceva quante “zone grigie” di mancato controllo e coordinamento - vedi Reti, Testate, appalti sconsiderati e Società di Produzione esterne – facessero incetta delle risorse aziendali a scapito degli investimenti.
Oggi l’Azienda afferma di non voler più tagliare sugli investimenti tecnologici.
L’attesa è quella di incidere sui costi strutturali, evitare impatti sociali e proiettarci su un serio sviluppo, completando il piano degli esodi per arrivare alle 630 unita. Specificatamente, per quanto riguarda il CCL “Quadri, Impiegati e Operai”, ulteriori 120 unità che hanno maturato il diritto alla pensione.
A differenza dell’esodo volontario appena concluso, si tratterebbe di “esodo forzoso”: si intenderebbero i colleghi che, indistintamente dal profilo professionale, hanno maturato il diritto alla pensione anche se non hanno raggiunto l'età "forneriana", ma che rimangono in azienda solamente per maturare quote pensionistiche aggiuntive a seguito dell’effetto contributivo.

L’Azienda propone (in modo al momento discutibile) due strade:
-         senza un accordo sindacale, applicando la legge 223/91, però teme ricorsi legali perché dovrebbe motivare la scelta con una preventiva profonda riorganizzazione aziendale;
-         accordo con OOSS per fare esodi forzati prestabiliti. In cambio si attiverebbero i reintegri, l’anticipo temporale fino a due anni per gli appartenenti al  Bacino TD, la regolarizzazione di una quota da definire dei lavoratori atipici e l’avvio dell’apprendistato.
Diciamo che c'è una certa aria di ricatto.

La politica dell’anticipo dei TD, rispetto a coloro che saranno assoggettati, costerebbe per ogni anno 1,5 milioni di euro. Ma l’operazione totale degli esodi porterebbe ad un risparmio di 30 milioni di € il primo anno e 60 a regime.

Le OO.SS. sono intervenute con alcuni distinguo ma, al momento, ritengono molto poco comprensibile il progetto di recupero di risorse, anche alla luce di quanto sottoscritto nel rinnovo del contratto del 7 febbraio u.s.
La prosecuzione degli incontri è previsto per il 5 giugno.

I Delegati di Milano del Coordinamento Nazionale SLC-CGIL